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1 Settembre 2007

Canto Armonico Toning & Overtoning

Il TONING è una tecnica vocale il cui scopo è di riequilibrare i modelli vibrazionali del corpo fisico e sottile, riportandoli al normale livello elettromagnetico. Il suono della voce diventa così uno strumento dell'Io spirituale. Il canto dei cosiddetti "Suoni Sacri" comporta l'uso delle vocali e di altri particolari fonemi, in grado di mettere in vibrazione i centri psicoeterici (Chakra), aprendoli (ove fossero chiusi), bilanciandoli e collegandoli. Con la pratica del Toning è possibile correggere le disarmonie che si ripercuotono sul cattivo funzionamento di organi e apparati fisici, e interferendo sulla sfera psichica-mentale.
Per OVERTONING si intende poi il particolare sistema del Canto Armonico (Overtones Singing), con cui si entra ad un livello di Meditazione del Suono che antiche tradizioni (mongole, tibetane, tuvane e sciamaniche) da tempo usano come mezzo di connessione col Sé Superiore, attivando livelli profondi di coscienza che contribuiscono alla trasformazione interiore e alla crescita spirituale.
Il Toning e l'Overtoning si sono dimostrate inoltre ottime tecniche per "ricaricare" il cervello e favorire l'assenza del pensiero, con la produzione di onde cerebrali Alpha, Theta e Delta.
La pratica costante di questi sistemi (che fanno parte del Nada Yoga, lo yoga del Suono), porta ad una sempre maggior consapevolezza di sé, del mondo esterno e del Cosmo: è la vera essenza dell'Armonia delle Sfere di Pitagora.


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Canto Armonico Principi fondamentali

Esistono molte teorie riguardo i chakra e l'uso del suono: nel nostro sistema postuliamo alcuni principi fondamentali:
Ogni cosa e' in vibrazione, il suono e' vibrazione
Ogni cosa è suono
Così è sopra, così è sotto (Ermete Trismegisto)
Previsione di 7 chakra principali
Utilizzo dei suoni vocalici per ogni chakra, secondo la sequenza: U, O chiusa, O aperta, A, E, I, M
Associazione chakra/nota secondo la scala musicale n.64 del Melakharta: "Vachaspati", che riproduce la successione naturale dei suoni armonici
Visualizzazione del chakra e concentrazione su di esso durante il canto del suono corrispondente
Utilizzo degli armonici (overtones) per mettere in collegamento i chakra fra di loro, in base alla corrispondenza fra i suoni armonici prodotti e la nota del chakra relativo
Abbandono alla pratica per se stessa (mancanza di aspettative)


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Canto Armonico I chakra e il suono armonico

Il termine "Chakra", in sanscrito, significa letteralmente "ruota": si tratta di un vocabolo usato per rappresentare più specificatamente un vortice di energia che, per l'appunto, ha un suo moto rotatorio. Il chakra non ha una sua essenza fisica ma costituisce un centro psichico, associabile ad alcune zone del corpo fisico e ad alcuni organi o ghiandole. Nei testi indiani e tibetani vengono descritti come loti forniti di un preciso numero di petali, a cui corrisponderebbero particolari colori, suoni, note e immagini sacro-mitologiche. Alla mentalità occidentale più ortodossa tali accostamenti fanno storcere subito il naso, ma bisogna tener conto che la mentalità orientale, nel trattare ed illustrare concetti ed esperienze trascendentali, ricorre normalmente ad immagini e situazioni a carattere mitologico, più consone ad esprimere ciò che le parole difficilmente possono fare. Quando poi si tratta di nozioni di tipo fisiologico ed anatomico, si fa' riferimento a quanto i veggenti asseriscono di aver sperimentato in particolari stati di sovracoscienza.
Il nostro sistema prevede 7 Chakra principali a cui vanno associate 7 note (corrispondenti alla scala n. 64 del Melakharta del Sud India ("Vachaspati"): la tonica della scala (SOL) viene localizzata al III° Chakra, e le ultime due note della scala sono prese sull'ottava bassa per i primi 2 Chakra. Si utilizzano i suoni vocalici (u o a e i e la "m" ) per far risuonare i diversi centri. In base poi alla produzione degli armonici ("overtones"), per ogni suono è prevista una serie di "collegamenti" fra i Chakra , che permettono di armonizzare i corpi sottili potenziandone le proprietà.


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Canto Armonico Il suono alchemico

Aspetti meditativi e trasformativi del Suono: la Contemplazione
Il primo fra gli armonici a produrre una mutamento, una trasformazione è il III° ARMONICO, che produce un intervallo di quinta giusta. I primi due armonici si identificano ancora con la fondamentale, la tonica: col II°ARMONICO siamo già ad un primo livello diversificato, in quanto il secondo suono dell'armonico si sovrappone a quello della tonica. Ma è con il III° che avviene la trasmutazione effettiva, dove qualcosa cambia effettivamente la "qualità" del suono. E così come cambia e si trasforma il suono, mettendo in essere qualcos'altro (si produce un' altra nota, ad un'altra altezza), allo stesso modo qualcosa cambia nella nostra essenza, la nostra consapevolezza si sposta su di un altro diverso livello di percezione. Il legame fisico, grossolano, che è fortemente espresso dalla tonica, viene a spezzarsi in favore di una connessione a un qualcosa che è fuori di noi, all'esterno, ad un livello più sottile, ad una vibrazione più alta. Tutto questo, però, rimanendo ben collegato alla base, al centro fisico, dal momento che il suono armonico rimane sempre legato alla fondamentale, alla tonica.
Il primo passo nella conoscenza e applicazione dei suoni armonici a fini di "trasformazione" consiste proprio nel percepire, riconoscere e riprodurre questo secondo suono (la quinta) che si somma alla nota di base. A seconda dell'altezza della nota tonica da cui si parte, esistono diverse tecniche per produrre questo III° armonico e quindi un intervallo di quinta. Una volta riusciti ad identificarlo bisognerà procedere ad una sorta di "contemplazione" di questo intervallo, mettendo a fuoco l'armonico e facendolo come divenire una nuova tonica che si sovrappone al suono-base. Si tratta, in un certo senso, di invertire il procedimento: non è più l'armonico a nascere dalla fondamentale me è come se acquistasse una propria vita autonoma, emergendo e diventando quindi in primo piano. In questo modo si migliora anche la potenza e la vitalità del suono armonico rispetto alla tonica generatrice, che diventa di sottofondo.
Lo stesso procedimento si attua con tutti gli altri armonici prodotti.


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Canto Armonico Teoria del Canto Armonico

ricmisto@gmail.com cell. +39 328 2074908 * cell. +39 340 5415084 - Tel.+39 049 600491 * Via T. Vecellio 77, 35132 Padova (Italy)

Il Canto Armonico (overtones singing) rappresenta la forma più sottile e trasformativa di utilizzo del Suono: è l'apice del Nada Yoga, o Yoga del Suono. In esso si esplica il principio del suono anahata, il suono non manifesto della teoria Hindu.
Nel canto armonico si assiste allo sdoppiarsi e moltiplicarsi del suono in tutte le componenti più profonde ed eteriche: gli armonici.
Gli armonici sono la componente atomica del suono fondamentale, che viene scisso nelle cosiddette parziali, le frequenze armoniche.
La progressione degli armonici segue leggi universali e matematiche, secondo una particolare struttura scalare che dalle componenti di base (Tonica, Quinta e Ottava) si espande fino a comprendere la terza, la Settima e quindi una vera e propria scala di otto note, che unisce le caratteristiche del modo Lidio alla scala n. 64 [Vachaspati] del Sistema Melakarta del Sud India.






La pratica del Canto Armonico porta innanzitutto ad ampliare le capacità di ascolto di sé e del mondo esterno: tale attitudine permette di andare a fondo nella consapevolezza e di raggiungere stadi meditativi che espandono la coscienza.
Il suono armonico produce una trasformazione graduale della persona, andando ad aprire ed attivare tutti i chakra, i centri sottili, armonizzandoli ed equilibrandoli. Ecco perché parliamo di Armonico (Overtones singing).

Il suono alchemico
Aspetti meditativi e trasformativi del Suono: la Contemplazione
Il primo fra gli armonici a produrre una mutamento, una trasformazione è il III° ARMONICO, che produce un intervallo di quinta giusta. I primi due armonici si identificano ancora con la fondamentale, la tonica: col II°ARMONICO siamo già ad un primo livello diversificato, in quanto il secondo suono dell'armonico si sovrappone a quello della tonica. Ma è con il III° che avviene la trasmutazione effettiva, dove qualcosa cambia effettivamente la "qualità" del suono. E così come cambia e si trasforma il suono, mettendo in essere qualcos'altro (si produce un' altra nota, ad un'altra altezza), allo stesso modo qualcosa cambia nella nostra essenza, la nostra consapevolezza si sposta su di un altro diverso livello di percezione. Il legame fisico, grossolano, che è fortemente espresso dalla tonica, viene a spezzarsi in favore di una connessione a un qualcosa che è fuori di noi, all'esterno, ad un livello più sottile, ad una vibrazione più alta. Tutto questo, però, rimanendo ben collegato alla base, al centro fisico, dal momento che il suono armonico rimane sempre legato alla fondamentale, alla tonica.
Il primo passo nella conoscenza e applicazione dei suoni armonici a fini di "trasformazione" consiste proprio nel percepire, riconoscere e riprodurre questo secondo suono (la quinta) che si somma alla nota di base. A seconda dell'altezza della nota tonica da cui si parte, esistono diverse tecniche per produrre questo III° armonico e quindi un intervallo di quinta. Una volta riusciti ad identificarlo bisognerà procedere ad una sorta di "contemplazione" di questo intervallo, mettendo a fuoco l'armonico e facendolo come divenire una nuova tonica che si sovrappone al suono-base. Si tratta, in un certo senso, di invertire il procedimento: non è più l'armonico a nascere dalla fondamentale me è come se acquistasse una propria vita autonoma, emergendo e diventando quindi in primo piano. In questo modo si migliora anche la potenza e la vitalità del suono armonico rispetto alla tonica generatrice, che diventa di sottofondo.
Lo stesso procedimento si attua con tutti gli altri armonici prodotti.


Spettrogrammi con evidenziato il terzo armonico e 1 primi 16 armonici(R.Misto, Padova 2006)



I chakra e il suono armonico
Il termine "Chakra", in sanscrito, significa letteralmente "ruota": si tratta di un vocabolo usato per rappresentare più specificatamente un vortice di energia che, per l'appunto, ha un suo moto rotatorio. Il chakra non ha una sua essenza fisica ma costituisce un centro psichico, associabile ad alcune zone del corpo fisico e ad alcuni organi o ghiandole. Nei testi indiani e tibetani vengono descritti come loti forniti di un preciso numero di petali, a cui corrisponderebbero particolari colori, suoni, note e immagini sacro-mitologiche. Alla mentalità occidentale più ortodossa tali accostamenti fanno storcere subito il naso, ma bisogna tener conto che la mentalità orientale, nel trattare ed illustrare concetti ed esperienze trascendentali, ricorre normalmente ad immagini e situazioni a carattere mitologico, più consone ad esprimere ciò che le parole difficilmente possono fare. Quando poi si tratta di nozioni di tipo fisiologico ed anatomico, si fa' riferimento a quanto i veggenti asseriscono di aver sperimentato in particolari stati di sovracoscienza.
Il nostro sistema prevede 7 Chakra principali a cui vanno associate 7 note (corrispondenti alla scala n. 64 del Melakharta del Sud India ("Vachaspati"): la tonica della scala (SOL) viene localizzata al III° Chakra, e le ultime due note della scala sono prese sull'ottava bassa per i primi 2 Chakra. Si utilizzano i suoni vocalici (u o a e i e la "m" ) per far risuonare i diversi centri. In base poi alla produzione degli armonici ("overtones"), per ogni suono è prevista una serie di "collegamenti" fra i Chakra , che permettono di armonizzare i corpi sottili potenziandone le proprietà.

Principi fondamentali
Esistono molte teorie riguardo i chakra e l'uso del suono: nel nostro sistema postuliamo alcuni principi fondamentali:
Ogni cosa e' in vibrazione, il suono e' vibrazione
Ogni cosa è suono
Così è sopra, così è sotto (Ermete Trismegisto)
Previsione di 7 chakra principali
Utilizzo dei suoni vocalici per ogni chakra, secondo la sequenza: U, O chiusa, O aperta, A, E, I, M
Associazione chakra/nota secondo la scala musicale n.64 del Melakharta: "Vachaspati", che riproduce la successione naturale dei suoni armonici
Visualizzazione del chakra e concentrazione su di esso durante il canto del suono corrispondente
Utilizzo degli armonici (overtones) per mettere in collegamento i chakra fra di loro, in base alla corrispondenza fra i suoni armonici prodotti e la nota del chakra relativo
Abbandono alla pratica per se stessa (mancanza di aspettative)

Toning & Overtoning
Il TONING è una tecnica vocale il cui scopo è di riequilibrare i modelli vibrazionali del corpo fisico e sottile, riportandoli al normale livello elettromagnetico. Il suono della voce diventa così uno strumento dell'Io spirituale. Il canto dei cosiddetti "Suoni Sacri" comporta l'uso delle vocali e di altri particolari fonemi, in grado di mettere in vibrazione i centri psicoeterici (Chakra), aprendoli (ove fossero chiusi), bilanciandoli e collegandoli. Con la pratica del Toning è possibile correggere le disarmonie che si ripercuotono sul cattivo funzionamento di organi e apparati fisici, e interferendo sulla sfera psichica-mentale.
Per OVERTONING si intende poi il particolare sistema del Canto Armonico (Overtones Singing), con cui si entra ad un livello di Meditazione del Suono che antiche tradizioni (mongole, tibetane, tuvane e sciamaniche) da tempo usano come mezzo di connessione col Sé Superiore, attivando livelli profondi di coscienza che contribuiscono alla trasformazione interiore e alla crescita spirituale.
Il Toning e l'Overtoning si sono dimostrate inoltre ottime tecniche per "ricaricare" il cervello e favorire l'assenza del pensiero, con la produzione di onde cerebrali Alpha, Theta e Delta.
La pratica costante di questi sistemi (che fanno parte del Nada Yoga, lo yoga del Suono), porta ad una sempre maggior consapevolezza di sé, del mondo esterno e del Cosmo: è la vera essenza dell'Armonia delle Sfere di Pitagora.

Le vocali e la Kabbala
Il canto di particolari vocali ha, nella pratica magica kabalistica, la capacità di collegare chi le intonava con le energie del Divino. Attraverso il canto di vocalizzi basati sul Codice Maestro della "parola" A.E.I.O.U. si potrebbe arrivare ad una coscienza pienamente cosmica.
Il vocalizzo "A" è legato all'elemento Terra e alla direzione Nord.
"E" all'elemento Aria e alla direzione Est.
"I" Fuoco, Sud
"O" Acqua, Ovest
"U" Etere, ovunque
In Egitto, quando cantavano inni agli dei, i sacerdoti impiegavano sette vocalizzi per attivare i centri energetici (chakra), che emettevano in precisa successione.

Gli Armonici Tantrici
"Tantra" in sanscrito vuol dire "ordito", "formula magica", "rituale". I praticanti del Tantra cercano di raggiungere l'unione con l'Assoluto e la liberazione dalle costrizioni materiali. Il tantrismo all'origine fu patrimonio di una ristretta cerchia induista, soprattutto di corrente sivaista (V sec. D. C.). La corrente tantrica dà somma importanza alla corretta recitazione di mantra (formule sonore sacre), sulla base che il Cosmo sia retto da corrispondenze e risonanze, principio questo comune alla scuola egizia di Ermete Trismegisto ("Così sopra, così sotto"). I monaci buddisti tibetani (Gyuto e Gyume) sono oggi i depositari di questa profonda scienza del suono. Il Tantra è quindi un sistema di meditazione del suono idoneo a trasformare la mente e il corpo e raggiungere l'illuminazione. I monaci tibetani utilizzano particolari mantra che vengono cantati con la tecnica armonica definita one-voice chord (accordo ad una voce), che permette di produrre contemporaneamente tre note (tonica, terza e quinta).
Nel nostro sistema Nada Yoga utilizziamo questa tecnica basandoci però sui suoni vocalici. E' difficile spiegare a parole la procedura per ottenere questo particolare tipo di canto armonico: il modo migliore è apprendere la tecnica direttamente, ascoltando l'esecutore e "ricevendo" l'insegnamento per trasmissione personale. Come si può vedere dallo spettrogramma a fianco, con la tecnica tibetana degli “undertones”, si riesce a raggiungere più di una cinquantina di livelli armonici (ogni riga orizzontale è un armonico, il colore evidenzia la forza espressa in volume).

Effetti del canto armonico
Caricamento della corteccia cerebrale
Riduzione ritmi cardiaci (di circa tre battiti al minuto)
Riduzione ritmi respiratori (diminuzione consumo ossigeno)
Riduzione dell'attività delle onde cerebrali (incremento onde alfa)
Riduzione dei ritmi generali del metabolismo
Rallentamento della percezione temporale
Azione sul fluido spinale che arriva al cervello (Kundalini?)
Cambiamenti fisiologici sulla fascia (tessuto connettivo del corpo), che ha un ruolo importante sulle sinapsi cerebrali
Creazione di nuove sinapsi neuronali nel cervello
Potenziamento della capacità di ascolto (stati di coscienza modificati)
Induzione dello stato meditativo.

La cimatica
La Cimatica è la scienza che studia come la vibrazione può generare forme: il suono influisce sulla materia e produce modelli geometrici che variano a seconda delle diverse frequenze.
L' idea del Suono come fonte e causa del mondo manifesto è ben radicata in tutte le cosmologie: la materia in sé non è altro che un concentrato di vibrazioni, e l'uomo stesso è visto come un essere essenzialmente sonoro (per-sona = attraverso il suono). Le relazioni fra gli individui sono poi regolate dalle stesse leggi che governano la musica.
I"Mandala Sonori" prendono spunto dai principi fisico-acustici del suono e dalla pratica del Nada Yoga (lo yoga del suono) e del Canto Armonico (Overtones singing), continuando in qualche modo la ricerca iniziata da E. Chladni (1756 - 1827) e Hans Jenny. Le vibrazioni sonore (prodotte col canto armonico e con le percussioni) "modellano" le polveri colorate disposte sulle superfici di tamburi realizzati con pelli animali: le diverse frequenze degli armonici naturali (overtones) vengono così a mettere in moto le polveri che, in una sorta di "danza cosmica", si vanno a disporre creando interessanti e suggestive strutture geometriche lungo i punti nodali e le linee vibratorie. E' così che, probabilmente, il Suono Primordiale (il Big Bang) ha generato ogni cosa.
La performance “Mandala Sonori” prevede l'uso del canto armonico e di percussioni, con cui vengono manipolate le polveri licopodichedisposte su un tamburo di pelle animale poggiato sopra un amplificatore che trasmette i suoni prodotti. La tecnica del canto armonico (overtones singing), di origine mongola e tibetana, permette di ottenere la cosiddetta "difonia", cioè la produzione contemporanea di due frequenze (note): al suono fondamentale si aggiungono quindi quelli "armonici",secondo una scala naturale che segue leggi matematiche universali.


Il canto dei Chakra
UNA GUIDA SCIENTIFICA PER L'USO DEL SUONO
CD con testo e guida sonora per l'apertura e la connessione dei corpi sottili

Uno degli effetti più diretti dei suoni armonici è costituito dalla loro potenzialità nell'agire sui centri di energia sottile, i Chakra. Il suono è in grado di modificare questi gangli, da cui si diramano i vari Nadi ( canali fisici e psichici) in tutto il corpo, potenziandone la portata, aprendoli ove fossero più o meno chiusi, in definitiva riequilibrandoli e bilanciandoli. Esistono diverse teorie sui chakra, sul loro numero e sulla loro struttura e sui vari collegamenti col suono, la forma, il colore ecc. : nel nostro sistema abbiamo cercato di sintetizzare le varie "scuole" in modo da giungere ad una formulazione complessiva e più in sintonia con la teoria degli Overtones. Scopo del lavoro è infatti mettere a disposizione del praticante una serie di concetti, teorie e tecniche che siano in armonia fra loro e iscrivibili in un quadro generale che prescinda da formulazioni troppo vaghe e astratte e che, soprattutto, si basi concretamente e in modo scientifico sull'utilizzo del Suono. Esistono molte contraddizioni e inesattezze riguardo questo delicato argomento, frutto di fraintendimenti di antichi testi della cultura orientale, o di semplificazioni e mistificazioni varie. Tralasceremo quegli argomenti che, pur suggestivi e curiosi, non abbiano un effettivo riscontro in nozioni certe e basate sulla corrispondenza a principi riconosciuti dalla scienza yoga e dalla fisica acustica. Per rendere lo studio della materia più chiaro e sintetico vi sono poi numerose tavole, che illustrano con immagini, grafici e tabelle i vari concetti. E' chiaro che la personale diretta partecipazione ai seminari e workshop da me tenuti costituiscono il miglior modo per sperimentare concretamente e correttamente gli effetti del suono sui chackra, con la giusta impostazione degli overtones e di tutte le varie tecniche correlate. Il CD contiene 13 tracce sonore che offrono delle valide basi su cui eseguire le diverse tecniche canore per aprire i chakra e collegarli fra loro tramite i suoni armonici.
IL CANTO DEI CHAKRA (CD + PDF LA MEDITAZIONE DEL SUONO) Principi fisici e metafisici del Canto Armonico. download del PDF + spedizione del CD: €25 Il CD costituisce una guida pratica per iniziare ad utilizzare la voce e il canto armonico con l'intento di aprire e connettere i centri sottili. Le pagine del volume non intendono fornire ricette o metodi, ma piuttosto dare una visione generale di quelle che sono le basi, i presupposti di un utilizzo del suono e della musica come strumento di ricerca di sè e di crescita spirituale, anche in considerazione della carenza di una seria bibliografia in materia. Gran parte del materiale qui esposto è stato utilizzato nelle conferenze da me tenute a Bangalore, su invito del Prof. Mukunda e organizzate dal Gandharva Vidya Niketan, col patrocinio del Ministro della Cultura, nel gennaio del 1993.


Riccardo Misto & Luca Calore: Overtones and guitar

Riccardo Misto: Tibetan Overtones
info@nadayoga.it
Harmonics in the Cave- Riccardo Misto & nadayoga students choir
Riccardo Misto Tibetan One Voice Chord: Mandala Offering
Riccardo Misto: Il Suono Sacro - Homage to David Hykes
Riccardo Misto:Before the waters
Riccardo Misto: Tibetan Deep Voice
Riccardo Misto: Gurdjieff Harmonic Valley
Riccardo Misto: Om Ah Hum Tibetan Mantra


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